Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2019
Il foglio elettronico  Il problema del Modello dinamico all'origine del Gis. Le informazioni A&N strutturate e il database grafico   Immagine dal sito ItCaad19 Leonardo 4 L’ idea di base è capire come trasmettere a distanza dei dati di tipo matematico. Questa è una nuova sfida che rappresenta di nuovo un tipo di concettualizzazione fatta in astratto e senza strumento elettronico. Il formalismo è dato dall’associazione a delle caselle valori e a delle caselle risultati, rapportati da delle funzioni: C1= sum A1, B1 1.       Questo sistema di trasmissione mi permette di cambiare i valori in un secondo momento, lasciando la struttura intatta ma il risultato cambia. 2.       Inoltre posso cambiare la funzione, lasciando la struttura intatta ma il risultato cambia. 3.       Il risultato può diventare un valore Es.   se A3= 25, allora C3= sum C1, A3; se cambio un valore su A1, B1, C1… cambia il valore del risultato Questo sistema è stato
Fog: Frank Owner Gehry Masse, traiettorie, collisioni Frank Gehry Frank Gehry è il controaltare del mondo architettonico di Eisenman, Se Eisenman lavora nel modo del vettore e del layer, Ghery ha un approccio volumetrico alla forma architettonica. Si basa e progredisce rispetto a quest’idea, e va a definire un mondo tridimensionale. Ghery in una prima fase utilizza metodi di assemblamento, in altri casi fa una sorta di operazioni boleane.  Dagli inizi degli anni ’90 il suo studio diventa all’avanguardia nella progettazione nel capo Nurbs, utilizzando Katia, un sistema in grado di descrivere con equazioni matematiche, forme complesse e curvilinee. Il suo studio è talmente avanzato da permettersi l’apertura di un nuovo studio specializzato sullo strumento informatico “Gehry Tecnologies” di supporto sia allo studio principale che agli studi esterni. link alla lezione
Tempo è: tempo prima dimensione dello spazio Salvador Dalì - La persistenza della memoria (1931) Per Newton esiste uno spazio ed un tempo assoluto, noi architetti tendiamo a pensare che creiamo oggetti nello spazio.  Non siamo abituati a pensare che noi creiamo relazioni, campi, oggetti a molteplici manipolazioni. Questo metodo di pensare è uno strumento nuovo, soprattutto con gli strumenti nuovi ed adatti. “La prima condizione da cui conviene partire è che il tempo è la prima condizione dello spazio. Il tempo, quindi, non è tanto una quarta dimensione dello spazio, ma è proprio il tempo l’unico modo di descrivere lo spazio.” Il punto è ciò che non ha ne spazio ne tempo, Lo spazio e il tempo si generano insieme, la creazione dello spazio consiste nell’acquisire in questo punto una nuova dimensione. Dal punto di vista geometrico-lineare, se estrudo il punto, (e quindi aggiungendo una dimensione) si crea lo spazio e quindi il tempo. Ogni sistema di riferimento è valid
Le informazioni passive non rimangono impresse… per cercare di cambiare questa realtà abbiamo pensato ad una istallazione attiva: questa nasce e si trasforma solo grazie alle persone. Un enorme foglio bianco diventa la tela di tutti coloro che vogliono prendere parte a questo progetto, dipingendo e divertendosi attivano non solo un processo di trasformazione dell’opera ma  accendono  l’informazione! Grandi scheletri esagonali costruiscono uno spazio sempre nuovo. Alcuni potrebbero avere un lato chiuso da un pannello informativo, che illustrerà una delle diverse problematiche che abbiamo rilevato all’interno del quartiere, e degli oggetti che cerchino di risolverlo al livello “micro”. Altri verranno lasciati completamente liberi. Tutti però, se spostati, coloreranno la tela su cui si posano. Piccoli esagoni, invece, saranno gli oggetti di scena di questa istallazione: sono in grado di diventare sedute, se uniti possono costituire un  tavolino  o un  palco , possono esser
CONCORSO DI IDEE PER THE SHED Per il concorso bisognava ideare una nuova funzione che possa integrare la tecnologia dei pannelli EFTE (un materiale plastico che accoppiato a sistemi "a led" crea uno schermo sull’edificio) all’involucro di The Shed. Viviamo nella Terza Ondata, era della tecnologia e dell’informatica. The Shed è un centro culturale situato nella zona più a ovest di Manhattan, a New York. Questo nuovo edificio è il simbolo dell’era in cui ci troviamo. È stato progettato usando le tecnologie più avanzate, pensato per rispondere alle diverse esigenze del territorio, ma forse una cosa manca… non si può costruire il progresso senza pensare alla salvaguardia del pianeta. Le nuove tecnologie stanno consumando da troppo tempo l’energia del mondo, e questo sta portando ad irrimediabili conseguenze. Noi abbiamo la possibilità e la responsabilità di fermare tutto ciò! Usare energie rinnovabili, più rispetto dell’ambiente, fare la raccolta differenziata, non disperder
Peter Vector Peter Eisenman, foto Cris Wiley Se c’è un architetto che muove questo ragionamento dei vettori come elemento fondante del proprio pensiero architettonico è Peter Eisenman Peter nasce come architetto e come studioso di architettura sulle tracce del lavoro di Terragni, che influenza tutta la vita di Eisenman, diventando un riferimento ed un’ossessione in senso positivo e analitico. Conosce Terragni attraverso Colin Rowe, suo mentore, che lo conduce in Italia alla scoperta di alcuni capisaldi italiani, tra cui Terragni. Colin Rowe è uno dei principali architetti che determina uno scollamento tra il momento formale dell’architettura e gli altri aspetti, mentre fino ad allora il mondo architettonico e le scelte che si facevano erano tutte coerenti tra di loro. Eisenman si concentra unicamente su due opere: La Casa del Fascio (1936, Como), Casa Giuliani-Frigerio (1943, Como). Nella Casa del fascio l’operazione è uno scavo di un semi-cubo, pur essendo un v
Recensione Odissea Digitale Actar architettura, alloggi a Cetua, Spagna (1998) Sistema a gradoni di fronte al mare dove le unità residenziali, sempre diverse, si combinano in un paesaggio artificiale. Come in un viaggio immaginario, IAN+ ci conduce attraverso la ricerca di un sistema di pensiero e di esperienze comuni nella ricerca informatica e nella convivenza tra reale e virtuale. Il titolo “Odissea Digitale” denuncia da subito le intenzioni di cercare delle risposte nel bacino mediterraneo vagando di costa in costa per mari e terre sconosciute proprio come Ulisse. Tuttavia se noi lettori siamo Ulisse, IAN+ è il nostro Omero, riguardoso di non farci sbarcare in terre ostili ma solo in luoghi “nuovi” ed inesplorati dove la ricerca informatica crea un filo conduttore fra i diversi tipi di ricerche condotte nel Mediterraneo. Sono molti i protagonisti di questo viaggio (Eric Ruiz, Actar Vincente Guallart, Willy Muller, Francoise Roche, Federico Soriano, Ammar Eloueini