Spazio come Informazione
Marcos Novak, Invisible space, Venice Biennale |
Per le ultime generazioni era diventato assodato il fatto
che lo spazio è l’elemento caratteristico fondamentale specifico
dell’architettura. Il momento in cui l’architettura diventa se stessa;
l’architettura dà funzione allo spazio quindi.
Questo concetto non era per
nulla assodato prima. Ciò viene introdotto dal libro di Bruno Zevi “Saper
vedere l’architettura”, pubblicato nel 1948.
Nel libro Zevi fa capire come il
vecchio modo di approcciare all’architettura comprendeva delle basi di
proporzione, di prospettiva, di spinta umana ma non dava importanza allo
Spazio.
Lo spazio non è qualcosa di oggettivo, ma è qualcosa che
varia a seconda del pensiero, delle idee scientifiche… quindi non c’è un’idea
di spazio univoco, ma lo spazio diventa dinamico e in perenne mutamento ed
evoluzione. Il disegno assume una profonda importanza in relazione con lo
spazio, e quindi il modo di guardarlo, di viverlo, diventa una forma mentis di
progettare lo spazio.
Ora la questione cambia, c’è l’idea di uno spazio che
cambia (se lo spazio Gotico e quello Rinascimentale sono diversi proprio per lo
strumento utilizzato per la definizione dello spazio, lo stesso vale con il
Barocco e cosi via…)
LO SPAZIO ORGANO
Nasce attraverso una sorta di pensiero funzionalista ed è
l’idea (derivata dalla medicina) che alla GENESI DI UN ORGANO c’è un motivo
funzionalista. Ciò tende a pensare ad un’idea di spazio che conformi ad un’idea
di funzione. Questo ragionamento ha portato ad una serie di opere come il Museo
Guggenheim di New York (F. L. Wright) dove la funzione “percorso” diventa lo
spazio organo di questa architettura
LO SPAZIO SISTEMA
È uno spazio che è regolato dalla co-presenza di più sistemi
che entrano in gioco. Questo sistema tende ad ottimizzare contemporaneamente
più sistemi. Al suo interno ha molte questioni e cerca di risolverle tutte
contemporaneamente.
L’informatica
gioca un ruolo molto importante, perché permette di muoversi nello spazio come
sistema di cose interagenti e misurare le aspettative di complessità di una
progettazione di qualità sempre maggiore. Lo spazio sistema non ci sarebbe
senza informatica (come non ci sarebbe Rinascimento senza prospettiva).
LO SPAZIO INFORMAZIONE
Si può provare a fare un passo in più e vedere uno spazio
comprensibile, misurabile e paragonabile attraverso l’informazione.
Quindi l’informazione rientra in circolo e diventa
l’elemento chiave per capire una nuova idea di spazio.
La reificazione è come l’architettura incorpori in se un
paradigma scientifico e come lo renda reale. Per esempio le piramidi sono la
reificazione della trigonometria, quindi reifica un certo livello di conoscenze.
Protesi= Creiamo tanto degli strumenti cognitivi astratti
tanto dei veri e propri strumenti che estendono le nostre capacità fisiche. Uno
dei più famosi ed importanti è il cannocchiale perché accende tutta una serie
di questioni tra cui le questioni dogmatiche.
Come possiamo definire lo spazio come informazione?
La teorizzazione è fatta via “colore”. Il colore esiste
realmente? La prima caratteristica del colore è contestuale, cioè in realtà il
colore non lo vedi in maniera analoga e oggettiva, ma in base al contesto e ha
un’immediata ricaduta che ha a vedere con il problema della trasparenza.
La trasparenza per i tempi di Gropius era un dato oggettivo,
mentre la trasparenza di oggi è mimetica, evocativa, contestuale (Nouvelle)
Il secondo livello è che il colore è fiseologico ovvero da
come è costruito il nostro occhio e da quanti coni si hanno. I mammiferi hanno
2 coni (visione B/N utile per vedere di notte), gli umani hanno sviluppato 3
coni, gli uccelli che hanno bisogno di distinguere più variazioni di colore
(per la caccia, l’impollinazione,…) hanno 4 coni.
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