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Informazione e architettura. Comunicazione Marsupiale.
Il problema del significato
Demonstration model of Sydney Opera House roof geometry, 1961 (c) RIBA Archives and Drawings Collection
Nel 1956 (stessa data che determina l'entrata nella Terza Ondata) viene bandito un concorso per la Opera House di Sydney. Il concorso viene vinto da un giovane architetto Danese, Jørn Utzon, che rappresenta la rottura di un tabù dei maestri dell'architettura moderna. Il progetto è governato da una struttura simbolica e formale piuttosto che da una corrispondenza lineare tra forma e funzione (chiave per capire l'architettura funzionalista e che si afferma dagli anni 20 in poi).
Il rapporto forma-funzione deriva dal "mito" della macchina, che cerca la corrispondenza tra forma e funzione. Utzon fa un operazione metaforica in cui la forma viene liberata dalla funzione.
Lavorare a partire dalle nostre mani, dai nostri occhi, dai piedi, dalla pancia, a partire dal nostro modo di muoverci, invece che fissarci su norme statiche e regole accettate semplicemente perché comuni; questo è il cammino verso un'architettura che sia tanto viva quanto umana.
                                                       Idee di architettura -  Jørn Utzon
L'insieme dei gusci usati per una funzione formale e simbolica mette in luce l'arrivo di una forza catalizzante dell'architettura: l'arrivo dell'Informazione.
La comunicazione assume un ruolo primario nella definizione di architettura, grazie a quest'entrata in scena della comunicazione fa diventare questa architettura un simbolo di una città (e anche di una nazione).
Nonostante il concorso per l'Opera House fosse stato indetto nel 1956, l'opera non fu finita prima degli anni '70.
La comunicazione, fondamentale per la concezione di questo progetto non fu però integrata nei progetti a seguire fino agli anni '90, quando nella società il paradigma dell'Informazione diventa invasivo e maturo.

Questa chiave di lettura di esistenza dell'architettura si può applicare anche ad altri tipi di architettura (anche antica).

Esisto in quanto rappresento 

Esisto in quanto funziono 
Esisto in quanto Informo

Ad esempio se prendiamo Palazzo Farnese e ci chiediamo quale sia la sua "calamita" essa non può che essere la rappresentazione del potere della famiglia Farnese. 
Se si entra nella fase meccanicista e funzionalista degli anni 20 l'architettura propone una ossessione nel rapporto tra funzionamento e forma e quindi esiste in quanto funzione.
In una nuova fase dell'architettura, che inizia a vivere nella Terza Ondata dove i valori economici si spostano sull'informazione, l'architettura stessa esiste in quanto INFORMA.
Il problema della comunicazione però è che è MARSUPIALE: ovvero ha un dentro e un fuori.
L'architettura fa parte di un travaso comunicativo che segna l'epocale differenza tra questa epoca e le altre. La parola chiave nell'era industriale era standardizzazione, la parola chiave dell'era dell'informazione è personalizzazione. 
anche la logica del pensiero cambia. Nell'epoca dell'era industriale il pensiero aveva un rapporto causa-effetto, ora il nostro modo di pensare è cambiato ed è diventato un pensiero "ellittico" basato su Figure Retoriche.

Da wikipedia vediamo la Classificazione di Figura Retorica. Nel mondo contemporaneo le Figure retoriche trovano grande applicazione nel campo pubblicitario. La pubblicità è quasi interamente fondato sulle figure retoriche.
L'architettura ora è in primis un fatto comunicativo.
Il Guggenheim Museum  di Bilbao è un oggetto in cui il valore aggiunto dal valore della comunicazione e dell'immagine altissimo. Il museo ha un quid comunicativo altissimo, che permette la reintroduzione di elementi che erano stati aboliti dall' etica e l'estetica dell'architettura come la scissione tra forma interna ed esterna, la presenza di elementi gratuiti (come la torre al di là del ponte), ecc.
Il valore informativo dell'oggetto è preponderante.



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